Parte della cresta appena percorsa e un pò di panorama
che le nubi ci lasciano intravedere

i miei due angeli custodi,
fanno si che tutto vada per il meglio
e che anche i pochi momenti di ansia passino in fretta.

Non esiste un modo per ringraziarli
per le emozioni che mi stanno facendo vivere oggi.

io, Andrea e il mondo che diventa sempre più piccolo


(foto Nicola Bruseghini)

ogni tanto mi volto indietro e guardando i tedeschi mi domando
se siam passati veramente anche noi di li..

e passiamo anche di qui..


(foto di Nicola Bruseghini)

la parete nord e la "corda molla"

Nicola osserva tranquillamente l'anticima,
io in questo punto ho chiesto di essere lasciata li
per me era già tanto essere arrivati fin qui,
è tutto 3 gradini sopra a quello a cui sono abituata.

ma gli uomini mi guardano e uno (Andrea) dice
" senti... se ti lasciamo qui poi ci fai tornare indietro a riprenderti... quindi muoviti"
l'altro bofonchia in dialetto "non pensarci neanche, andiamo"

inutile dire che non si può ragionare con due uomini coalizzati
e quindi, dopo un'attimo di riposo per il mio cervello,
ritrovo la giusta concentrazione e si riparte.

e finalmente siamo in vetta
il panorama è semplicemente fantastico
anche se le nubi ci impediscono di godere della vista sul Bernina, lo Scalino & c.
l'emozione è tantissima,
finalmente sono quassù..
su questa cima che vedo da anni e dove non pensavo mai di poter arrivare

l'ultimo tratto di cresta affrontato...
mi vien l'ansia solo a pensare di dover scendere.
domando se sia possibile fare l'118 e farsi venire a prendere...
non so come mai ma mi dicono di no

la Valmalenco

la corda molla

seracchi verso la Val Ventina

madonnina in vetta

seracchi sotto la parete nord

e con loro non si riesce ad avere una foto di vetta decente,
questa è l'unica che si salva

e il tempo che ci è concesso per restare in questo paradiso si esaurisce in fretta,
è già ora di scendere,
Andrea davanti e Nicola dietro mi aiutano nei punti più difficili...

sotto ad alcuni massi,
in una piccola nicchia,
un candelotto di ghiaccio ha assunto la forma di un crocifisso...
la natura crea sempre capolavori

Nicola mi fa sicura mentre scendo questo ripido tratto,

la loro tranquillità e preparazione fa si che,
senza l'ansia che credevo mi avrebbe travolto,
arriviamo in breve tempo all'attacco del canalino.

scendiamo veloci fino all'attacco del ghiacciaio
e sulla cresta un'altro splendido regalo... tre stambecchi ci osservano curiosi

e poi via veloci scivolando sulla neve
fino a raggiungere nuovamente la pietraia, la morena e poi il rifugio.

il Disgrazia,
una di quelle montagne che ti restano nell'anima,
che regalano splendide emozioni, che ti fanno sognare di essere sempre lassù.

Non so quando troverò di nuovo il coraggio di salire ancora sulla sua vetta,
magari fra qualche anno e con molta più esperienza lo rifarò
e sorriderò pensando alle difficoltà incontrate oggi...
per ora resterà indelebile nei miei ricordi come un sogno finalmente realizzato!


 

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