fino a scomparire dalla nostra vista

ora non ci resta che aspettare di vedere la corda tirata una volta
per avvisarci della preparazione della sosta, e
due volte per farci partire.
Nel frattempo, dopo aver scambiato un paio di battute con loro,
ci lasciamo superare da due ragazzi
che salgono veloci.

Sentiamo Daniele che mi chiama per spiegarmi un passaggio
per me veramente complicato...
come se io da quaggiù potessi capire cosa mi spiega lui lassù,
ma tanto con me c'è Velio e in caso di bisogno mi spiegherà lui.

Partiamo anche noi due, affronto una placca alla volta,
mi vien da sorridere se penso che sto facendo una cosa
che non avrei mai pensato di essere in grado di fare.
Arriviamo al punto complicato, da qui sembra facile,
mi alzo un pò e mi parte un'imprecazione
degna di uno scaricatore di porto...
altro che facile, bisogna aggirare lo sperone di roccia e poi,
"simpaticamente a sbalzo" risalire un paio di metri ..
"Velio... e moh dove metto i piedi?!!? "
E mentre lui pazientemente mi spiega come fare,
Daniele dall'alto mi urla
"state fermi li che la foto viene bellissima!!!"
fosse facile con la gambetta appena appena appoggiata
che trema...
ma in realtà non ho paura e quindi riesco anche a sorridere


(foto di Daniele)

Superato il punto critico mi fermo a cavallo di una roccia
per scattare una foto a Velio,
il colpo d'occhio verso il basso è impressionante.

Un particolare della roccia su cui stiamo arrampicando
piena di buchi, clessidre e ottimi appigli

“ Pan, chi o che cosa sei tu?”
e Peter risponde:“ Io sono la giovinezza e la gioia. Sono un uccellino appena uscito dal guscio”.
(James Matthew Barrie “ Peter Pan e Wendy”)

Quinto tiro, proseguendo un pò lungo la cresta
e un pò su tracce di sentiero arriviamo
alla base di un canalino che possiamo notare a sinistra di Daniele.
Da qui inizia la parete rocciosa che vedevamo già dalla strada.

il sesto tiro lungo 20mt inizia con questo ripido, faticoso e unto canalino
a cui le foto dall'alto non rendono giustizia

il settimo e l'ottavo tiro percorrono i 90mt della cresta
con passaggi di II e II+
l'esposizione è sempre alta, anche se qui la cresta è un pò più ampia
e quindi si ha meno la sensazione di vuoto intorno

Procediamo comunque con la massima attenzione,
evitando accuratamente di passare sul prato alla nostra destra
che appare ripido e scivoloso.

Abbiamo compagnia, in cielo passano un paio di parapendii
talmente vicini da poter quasi capire chi c'è dentro

Daniele prosegue rapido, ormai siamo all'uscita della cresta

Dove finalmente togliamo scarpette, imbrago e corde.
Di comune accordo decidiamo che la nostra avventura per oggi
finisce qui, il tempo a nostra disposizione è scaduto
e dalla parte del Resegone si percepisce un temporale in arrivo.
Dopo aver mangiato e bevuto prendiamo il sentiero
che ci porta all'attacco del nono tiro,
lo guardo e so per certo che non riuscirei a farlo.
C'è anche la possibilità di aggirarlo con un sentiero,
il decimo è una traversata su erba e rocce marce e pericolanti
e l'ultimo è quello con il coreografico ponte di roccia...
che sinceramente non mi dispiace non fare.

Prendiamo il sentiero n 6

che con ripidi tornanti e coreografici passaggi

ci riporta in breve all'attacco della via.
Da qui ripercorriamo il sentiero fatto all'andata.
Salendo non mi ero accorta di questo timido alberello
che sente la primavera nell'aria

ù

Alla fonte facciamo un'altra breve sosta
per bere e riposare un'attimo

e poi veloci alle macchine.
Un'altra splendida giornata è passata,
e ancora una volta la montagna e la nostra amicizia
ci hanno regalato attimi bellissimi.

Cosa dire ai "miei uomini" che mi sopportano,
supportano e che si son presi l'onere e l'onore
di farmi crescere, alpinisticamante parlando, se non
un grandissimo GRAZIE !!!


La relazione che abbiamo stampato e portato con noi
la trovate QUI
è veramente ben dettagliata e utile soprattutto
perchè lungo tutta la via non c'è neanche un'indicazione
e a volte non è così intuitivo dove passare.

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