Ma la vista che d'improvviso si apre una volta raggiunto il passo
ci lascia a bocca aperta, non si può proseguire senza avere immortalato
questo spettacolo, davanti a noi si può vedere
tutta la testata della Valmalenco.

Monte Disgrazia

Piz Roseg, Piz Bernina e Cresta Guzza
davanti a loro si percepisce la sagoma del Sasso Nero
e, alla sua destra, della Cima delle Forbici

Zupò e Argient nascosti dalle nubi e i Palù

il Monte Toro

il vento diventa fastidioso, ci vestiamo e ripartiamo lungo la cresta
a tratti più esposta a tratti meno.
Lego Aidin prima che le venga la pessima idea di fare "rotola" sui cornicioni di neve
e di finire dritta nel lago del Publino.

sembra corta e invece anche la cresta ha un buon sviluppo

ora inizia a vederesi anche il Lago del Publino, in parte ancora
ghiacciato, e la valle del Livrio che porta dritto a Caiolo.
Le cime alla sua destra sembrano parecchio interessanti,
magari andrò a scoprirle questa estate,
per ora mi accontento di dargli un nome..
Da quella più lontana venendo verso di noi la cartina dice:
pizzo Campaggio, Cime Biorche, Pizzo Baitelli e Cime di Scoltador

e finalmente appare anche LUI, il Pizzo Scalino.

quasi in vetta ecco come appaiono il bivacco e la
cresta che porta verso il Corno Stella

qui la primavera sta arrivando ora

Aidin quasi in vetta !!!

il tempo di pochi scatti e torniamo veloci al bivacco,
e facciamo una meritata pausa pranzo al riparo dal vento.
Studiamo bene il bivacco visto che ci torneremo per una due giorni
magari a inizio autunno. Manca l'acqua corrente, che però
è reperibile nelle cascate poco sotto, c'è il gas e una piccola stufa.

8/10 posti letto... Aidin ha deciso che qui le piace tanto e vorrebbe
già restare a dormirci

Purtroppo non si può, ci prepariamo per partire
e appena giro l'angolo del bivacco mi trovo un camoscio a meno di 5 metri,
ci guardiamo e dopo un secondo scappa via veloce,
poco sopra vola un gheppio... si ! è proprio un luogo
dove varrebbe la pena trascorrere due giorni !

mentre scendiamo approfittiamo
del sole rimasto per ispezionare i luoghi intorno al bivacco,
troviamo un laghetto pieno di rane e uova

con qualche piccolo e tenero iceberg

Ci incamminiamo e vicino a una delle due cascate
notiamo questi bellissimi fiori, in salita non li avevamo visti
perchè rincorrevamo i due stambecchi da fotografare

Le marmotte fischiano insistentemente,
si vede che a quest'ora non sono abituate a vedere gente ancora in giro

primule

ripercorriamo tutto il sentiero fatto all'andata
e ci ritroviamo alla splendida cascata di Val Sambuzza,
ora però due minuti per fotografarla me li prendo, anche se
senza cavalletto è un pò complicato

il sole fra le nuvole cerca di illuminare
l'ultimo tratto del nostro cammino

Da qui in breve siamo alla macchina,
consapevoli dei doni che ancora una volta la montagna ci ha regalato.

dislivello totale 1400mt
leggendo quà e là alcune recensioni parlano
di circa 16km l'intero giro,
tutti su sentiero semplice e ben battuto,
anche se occorre prestare molta attenzione alla cresta finale
soprattutto in presenza di neve.

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Camminando