Cresta Sinigaglia - Grigna Meridionale 2184mt - 08/12/2012

 

E' passato parecchio tempo da quando io e Andrea siamo riusciti
ad andare in montagna insieme e finalmente sabato
riusciamo ad organizzarci.
In settimana avevo visto le foto scattate da un gruppo di
amici sulla Cresta Sinigaglia,
ricordavo questo itinerario percorso sempre con Andrea
a maggio 2011 e ricordavo che dicevamo di volerlo provare in veste invernale.
In questo inizio di dicembre neve ne ha fatta poca in Grignetta,
quale momento migliore per provare a percorrere la cresta?
non ho certamente le capacità tecniche per farla con molta più neve.
A noi si aggrega Massimo, istruttore degli Ugolini e mio amico
che, con una spalla lussata, in questo momento non può fare le sue solite
ascensioni super impegnative.

Superiamo i Piani dei Resinelli
e lasciamo la macchina nel parcheggio vicino alla partenza del sentiero.
Appena scesi dalla macchina veniamo accolti
da un vento gelido che ci accompagnerà per tutta la giornata.

La Grignetta ci da il benvenuto,
verso la pianura e la bergamasca il cielo è ancora coperto
mentre qui già splende il sole.

Prendiamo il sentiero che indica il Canalone Porta e la Sinigagila,

Si prende quota rapidamente e iniziamo a intravedere
le nebbie che avvolgono la città

oggi è una giornata strana, il cielo avrà per tutto il giorno
degli strani colori e la luce giocherà con le montagne cambiando
costantemente.

inizialmente saliamo senza ramponi, anche se la parte
ansiosa che c'è in me li avrebbe messi volentieri già alla macchina

Pian piano compaiono tutte le cime che ci circondano,
qui il Sodadura in versione vulcano

il sentiero prosegue a ripidi tornanti
portandoci sempre più vicini agli splendidi pinnacoli che
compongono la Grignetta

il lago di Lecco e la "civiltà" sono ben lontani,
oggi questa via è tutta per noi, incontreremo le prime
persone solamente in vetta.

Per Massimo è la prima volta in Grignetta e ne rimane affascinato,
per chi come lui ama il mondo verticale dell'arrampicata
qui è come essere in un parco giochi

dopo alcuni passaggi lievemente esposti,
decido di mettere i ramponi e gli uomini, per farmi contenta,
fanno lo stesso. Indosso anche l'imbrago "perchè non si sa mai che serva"
e ripartiamo


(foto Massimo Fogazzi)


(foto Massimo Fogazzi)

gira di qua, gira di la eccoci finalmente in cresta,
e il vento gelido ricomincia a soffiare

compare anche il Grignone dove una fila di persone sta
salendo il "muro del pianto" sembrano in coda
sull'autostrada e una volta di più siamo ben lieti
di essere in perfetta solitudine a goderci la montagna

e qui un "simpatico" traverso, io odio i traversi di neve
e la traccia è parecchio più in basso, ma
gli uomini mi dicono che è un traverso sicuro,
c'è poca neve ed è ben stabile,
io so che hanno ragione, ma un pò di ansia mi viene lo stesso.

il vento soffia sempre più forte e nei tratti più
esposti occorre fare doppia attenzione.
L'ambiente è stupendo,
non dovessi fare così tanta attenzione a dove mettere i piedi
probabilmente scatterei centinaia di foto

 

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