Ghiacciaio del Pizzo Scalino 3323 mt - 24/07/2011
E' quasi un'anno che io e Andrea attendiamo
di salire insieme sul Pizzo Scalino dal ghiacciaio...
La prima volta che son salita lassù è stato nel 2005,
la seconda nel 2008 sempre dal Passo degli Ometti
e guardando il suo ghiacciaio dall'alto non ho mai smesso di sperare di
poterlo fare un giorno.
Certo in confronto a un 4000 è "poca cosa"
ma LUI è stato la mia prima cima,
il primo 3000,la prima vetta conquistata,
la prima volta che guardavo il mondo "dall'alto"....
ci son montagne che ti resteranno nel cuore per sempre qualsiasi altra
esperienza farai.
Partiamo da Campagneda alle 6 del mattino,
le previsioni dicono che il meteo andrà "in miglioramento"
già dalle prime ore della giornata..
decidiamo quindi di ignorare le nuvole nere che ci circondano
e che "allegramente" scaricano quella che pare pioggia già
sulle altre cime.
appena sbuchiamo dal bosco LUI appare in tutto il suo splendore,
leggermente imbiancato dalla nevicata del giorno prima.
superata l'ultima stalla dell'Alpe Campagneda
prendiamo il sentiero che,
salendo dritto verso il Pizzo Scalino,
ci porta in circa 45 minuti all'attacco della salita verso il Cornetto.
LUI inizia a coprirsi di nubi, inizia a piovere...
anzi no... ci guardiamo increduli... è neve !!!! a soli 2300mt
!!!
Dopo esserci ben coperti decidiamo di salire lo stesso
fino al Cornetto
"tanto è sentiero, al massimo facciamo un pò di quota...e
poi hanno detto che migliora!!!"
LUI appare e scompare dalle nubi, sembra giocare a nascondino
"ma si tanto dicono che migliora... "
ma i prati son sempre più bianchi
e i fiocchi sempre più grandi ....
saliamo in un'ambiente magico, i suoni ovattati dalla neve..
Andrea poco più avanti è l'unica macchia
di colore in questo mondo bianco e grigio
dietro di noi arrivano gli unici "reduci" di
una gita cai,
sono 5 temerari che ci seguiranno passo passo fino in vetta
(foto di Andrea)
Arrivati al Cornetto smette di nevicare a tratti...
"ormai siam qui arriviamo almeno fino al ghiacciaio ... tanto dicono
che migliora.."
siamo fiduciosi,
anche se a quest'ora doveva già esserci qualche sprazzo di sereno
che però ancora non si vede.
All'attacco del ghiacciaio smette di nevicare. ormai siam
qui e
proviamo a fare un pezzettino in cordata, così vediamo come va...
nonostante le tante uscite insieme
è la prima volta che io e Andrea andiamo su ghiacciaio...
Alle nostre spalle "i reduci" decidono di seguirci
"lui è capace!!! ma .. ha messo i ramponi?? lui no ma lei
si, allora li mettiamo anche noi .."
e seguiranno tutti i nostri passi e le nostre scelte fino in vetta
(compreso farsi fare tutta la traccia nel ghiacciaio)
Mentre ci imbraghiamo e leghiamo ecco il primo regalo di
giornata,
un timido sole cerca di farsi largo fra le nubi,
l'idea è di arrivare SOLO fino in cima a questo primo muro di neve
(ma in realtà non ci crede nessuno )
Dopo pochi minuti il secondo regalo, le montagne verso
la svizzera iniziano a vedersi
a ogni passo le nubi si aprono sempre più,
iniziamo a crederci veramente e la felicità inzia a essere palpabile...
le sensazioni che ti regala mettere i piedi su un ghiacciaio non le trovi
in nessun altro luogo.
Piz ZUpò e Argient giocano a nascondino
insieme al Piz Varuna
Andrea sale seguendo delle vecchie tracce ormai coperte
di neve fresca,
il ghiacciaio è in condizioni strepitose,
tutti i crepacci (compreso il terminale) sono chiusi
saliamo veloci e all'attacco delle roccette prendiamo fiato..
è la prima volta che arrampico con i ramponi
e devo capire dove mettere mani e piedi
Andrea parte deciso
e una volta in cima mi fa sicura, pian piano salgo anch'io
(foto di Andrea)
una volta superate le roccette il panorama diventa ancora
più grandioso,
la neve fresca rende tutto più magico
uno sguardo verso il Passo degli Ometti e la Valle dei
Piattelli,
questa è la via di salita che ho sempre fatto io,
quest'anno servono i ramponi anche da qui..
il canale per salire è ancora parecchio innevato
e se continua così lo resterà fino all'inverno, una volta
anche qui c'era un ghiacciaio.
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