Il sentiero prosegue
su un lungo traverso, dove il caldo diventa se possibile
ancora più insopportabile.

"Amo il minuscolo sentiero che si inerpica fra i dirupi
e la tenue pista sul nevaio,
perché umili e silenziosi portano in vetta,
chiudendo nel segreto lo sforzo di chi è passato prima di me
e la dura lotta di chi li ha aperti."

(G. Perico S.J.)

Incontriamo un signore che ci sconsiglia
di raggiungere il Monte Tamaro,
alle spalle del Gradiccioli, dove passa il sentiero, c'è ancora molta neve
e anche volendo scendere dalla vetta di quest'ultimo
si rischia di scivolare.

Dopo un breve consulto decidiamo quindi che la meta di giornata
sarà il Monte Gradiccioli.

La traversata prosegue in falsopiano,
tra macchie di rododendri, io e la manu pensiamo
a come sarebbe bello vederne la fioritura,
penso poeticamente a questi pendii ricoperti di rosa...
ed ecco che la poesia viene interrotta dalla Manu
che annuncia l'apparizione della prima vipera di stagione!!

Legata prontamente Aidin procediamo in fila indiana
guardando bene dove mettere i piedi e poco dopo ne vediamo un'altra...
la voglia di vedere questi pendii in stagione più avanzata passa subito,
chissà quante ce ne saranno quando farà più caldo!!!

Alla base del monte Gradiccioli
c'è un bivacco dove un cartello indica "bibite fresce self service"
i ragazzi scopriranno in discesa che le bibite fresche
ci sono veramente, bisogna lasciare i soldi nel bivacco!

Manca ancora mezzora alla cima,
Aidin prosegue solo rotolando e mangiando la neve.
Oscar e Manu ci fanno compagnia per gli ultimi metri

e dopo le ultime "onde" arrivamo in cima anche noi

La croce di vetta in granito (a dire il vero un pò "cimiteriale")

Ed eccoci tutti insieme,
un pò più accaldati che alla partenza,
ma ben felici di essere quassù.

Un'occhiata al gps ci dice che per ora
abbiam percorso circa 1000mt di dislivello
per 10.60km !

Il monte Tamaro e la parte di traversata
che avremmo dovuto percorrere per raggiungerlo.

Grignone e grignetta

Montagne di Valmalenco, da quassù si vede proprio bene
il monte Disgrazia

Dopo aver mangiato, bevuto e rinfrescato i nostri piedi nella neve
siamo pronti a ripartire.
Il ritorno scorre più veloce anche se i chilometri son ancora tanti.

Il sole ci regala giochi di luce spettacolari,
sue complici un gruppo di primule rosa...

e io e Manu ne approfittiamo per riposare qualche minuto,
la scusa delle foto funziona sempre !!!

Raggiunto nuovamente il monte Lema lo aggiriamo
e riprendiamo il sentiero che ci riporta al rifugio Campiglio

il sole rende il lago maggiore "argento liquido",
peccato che le montagne intorno sono ormai nascoste dalla foschia

La discesa procede rapida nel bosco,
ritroviamo la baita abbandonata e gli stupendi faggi.

Raggiungiamo la macchina
dopo aver percorso circa 21km e 1250 mt di dislivello.

Il panorama e la bellezza del sentiero
meritano sicuramente un'altra visita,
magari quando farà meno caldo!

Salendo e scendendo con le funivie svizzere
il dislivello e i km diminuiscono notevolmente,
il tempo di percorrenza diventa di circa 5 ore.

 

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