E' l'alba di un nuovo giorno e il risveglio non potrebbe essere dei migliori..
mentre facciamo colazione le nubi iniziano a colorarsi di rosa.
Io e Andrea ci guardiamo
ed un'attimo decidere di abbandonare il cibo
per prendere la macchina fotografica
e correre a cercare un punto dove godersi questo spettacolo meraviglioso

Fitz Roy



Cerro Eléctrico

Rio Eléctrico

l'alba colora di rosso anche le acque

è ora di partire, le prime luci illuminano la piana
e, nonostante il vento non smetta un'attimo di soffiare forte,
speriamo ancora di riuscire a salire fino al Passo Marconi



superiamo un breve tratto dove arrampichiamo
e ci accorgiamo che il vento anzichè diminuire pare aumentare,
ma non vogliamo cedere e arriviamo fino al Lago Elèctrico.

Qui, dopo un rapido consulto prendiamo la decisione di cambiare meta,
il ghiacciaio è ora coperto dalle nubi e c'è bufera,
di rischiare nessuno ha voglia
e quindi prendiamo il sentiero che,salendo una valle a sinistra, porta al Lago Pollone,
punto panoramico sul Fitz Roy.

da qui la vista è già bellissima

e non riusciamo a smettere di fotografare

Cerro Marconi... e anche questo mi ingolosisce parecchio

Lasciamo al lago le due donne che non vogliono salire
e iniziamo a ravanare tra i sassi,
la morena e le frane,
per portarci il più vicino possibile al ghiacciaio del Pollone
e della parete nord del Fitz Roy.
Dopo un'ora di salita tra le raffiche di vento sempre più forte
ci fermiamo ad ammirare il panorama che si è aperto davanti a noi



riposiamo un pò ammirando in silenzio questo angolo meraviglioso,
poi scendiamo velocemente,
arrivati al bivio perla Playta alcuni decidono di tentare di raggiungere il campo,
ma questa storia mi sa che deve raccontarvela Andrea xchè era nel gruppo che "tentò l'impresa"

in 4 ritorniamo verso le tende zigzagando lungo i sentieri e non perchè siamo ubriachi!
Devo dire che le raffiche di vento a 150 all'ora danno una bella mano in salita
forse un pò meno in discesa o nei tratti esposti
però ci divertiamo come dei matti,
continuiamo a ridere anche quando il vento ci spiaccica contro le rocce...
Vento Patagonigo !!! è meglio di gardaland!!!!

Raggiunte le tende attendiamo il rientro degli eroi smontando il campo,
ripercorriamo il bosco dell'andata tra alberi che si piegano e gemono e scricchiolano piegati dal forte vento
e quando usciamo dal bosco la prima sorpresa... 2 arcobaleni

raggiunto il ponte restiamo in attesa del bus,
alle nostre spalle la perturbazione da cui ci siamo allontanati.
Per fortuna abbiamo deciso di non salire sul ghiacciaio, è proprio là, in mezzo a quelle nubi

il vento è sempre fortissimo e qui siamo in campo aperto,
ma la Patagonia non è mai avara di regali,
davanti a noi appaiono altri due arcobaleni grandissimi,
occupano tutta la valle



In anticipo sull'orario pattuito arriva il bus,
il simpatico conducente pensando che potevamo essere bagnati e al vento
ha deciso di venire prima all'appuntamento,
non finirà mai di stupirmi l'animo degli argentini!!

Il minibus ci porta direttamente dentro l'arcobaleno

Raggiungiamo così l'ostello e dopo una bella doccia calda
e una buona cena andiamo tutti a dormire.

 

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